Per Cochran-Siegle primo podio... lontano dall'Italia: "Che grande giornata". Sejersted e Kilde, la Norvegia sorride

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Per Cochran-Siegle primo podio... lontano dall'Italia: "Che grande giornata". Sejersted e Kilde, la Norvegia sorride

Oltre a Odermatt, i protagonisti della prima discesa stagionale nell'arena di Beaver Creek sono stati il 33enne statunitense, che sinora aveva raccolto i suoi tre podi tra Val Gardena e Bormio, e lo scandinavo che mancava una top-3 in CdM da quasi 5 anni, pur avendo vinto una medaglia mondiale pochi mesi fa. L'iridato von Allmen, 4°: "Sto cercando di essere più pulito, tutto sommato non è stata una brutta gara".

Ryan Cochran-siegle aveva buttato via tutto a poche porte dall’arrivo del super-g di Copper Mountain che, col senno di poi (quel giorno l’americano aveva il pettorale n° 1), sarebbe stato da vittoria o comunque piena lotta con Odermatt sino alla linea del traguardo in una manciata di centesimi.

Un duello che di fatto abbiamo visto oggi a Beaver Creek, nella disciplina regina e con la certezza che sì “Odi” è il padrone assoluto della Coppa del Mondo, ma che quanto sta bene ed è a posto con tutto il pacchetto, materiali compresi, “RCS” è davvero molto più di una mina vagante.

Curiosamente, la piazza d’onore odierna significa primo podio, dei quattro totali nel massimo circuito per il classe 1992 statunitense, ottenuto dal buon Ryan fuori… dall’Italia: sì, perché nell’arco di dieci giorni a dicembre 2020, il velocista nativo del Vermont (e figlio di una dinastia straordinaria) fu 2° in discesa sulla Saslong e poi padrone assoluto, vincendo “alla Odermatt”, nel super-g sulla Stelvio di Bormio che, guarda caso, ospiterà le sfide olimpiche che già strizzano l’occhio a Cochran-Siegle, medaglia d’argento a Pechino 2022 nel SG a firma Matthias Mayer.

Ecco, dopo quei due podi, l’infortunio terribile di Kitzbuehel e solo il lampo a cinque cerchi, prima di tornare in top-3 un anno fa, ancora in Val Gardena con la terza piazza in discesa. Ora, undici anni dopo l’ultimo podio di un americano sulla Birds of Prey, il podio che riporta ai tempi di Steven Nyman. Uno che, tornando a parlare di Saslong (che arriverà a breve…), ne sa qualcosa in merito. “E’ davvero una grande giornata – le parole di “RCS” nel post – Non sono stato perfetto, ma ho avuto l’atteggiamento giusto partendo con la convinzione di poter fare qualcosa di buono oggi”.

Come ha fatto qualcosa di importante Adrian Smiseth Sejersted, 3° a 69 centesimi da Odermatt e davanti a tre assi della discesa come l’iridato von Allmen, che ha poca esperienza a Beaver Creek e infatti comunque sorride (“devo migliorare ancora alcuni aspetti, ci sto lavorando ma tutto sommato è stata una buona gara”, ha detto la stella elvetica), l’ex campione del mondo Kriechmayr e uno che ha vinto 19 gare di specialità in CdM, ovvero Dominik Paris 6°. Il classe 1994 scandinavo non saliva su un podio di coppa da quasi 5 anni, e torniamo a Bormio e a Cochran-Siegle visto che fu 3° in quel super-g dominato dall’americano nel dicembre 2020, ma non c’era mai riuscito in discesa.

La Norvegia può sorridere non solo per ASS, che pure pochi mesi fa si era comunque tolto l’immensa soddisfazione della medaglia mondiale a Saalbach (in super-g), ma anche per Aleksander Aamodt Kilde; sì, perché dopo quasi 700 giorni senza discesa e una settimana dopo aver ritrovato una gara, con i primi punti in super-g a Copper, l’11° posto del vincitore della coppa assoluta 2019/2020 ha chiuso undicesimo, un risultato sì “facilitato” dal feeling straordinario del fuoriclasse di Baerum con questa pista dove ha dominato nel ’21 e ’22, ma che ha davvero un grande peso specifico se ripensiamo a tutto quello che ha passato.

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